Pari condizioni retributive per i lavoratori. E pari condizioni per le aziende che partecipano agli appalti. Nei servizi ambientali, che riguardano l’ampio spettro di attività che va dallo spazzamento e raccolta dei rifiuti, fino al loro trattamento e riciclo, la pubblicazione della tabella unica da parte del Ministero del Lavoro, attraverso il decreto direttoriale n.14 dello scorso 19 marzo, rappresenta il suggello del percorso di unificazione contrattuale iniziato nel 2017. La prima tappa è stato il contratto firmato nel 2019 dove, però, c’era ancora una sigla datoriale fuori dal tavolo, che si è riunificato col successivo contratto, siglato nel 2022. Tutto il percorso unitario è culminato con la tabella unica grazie alla quale, adesso, ci sarà un solo punto di riferimento per il costo medio orario del lavoro per operai e impiegati di imprese e società che svolgono servizi ambientali. E, visto che le aziende partecipano a gare, con la tabella unica viene superato l’impasse per le commissioni di aggiudicazione che devono assegnare l’appalto.
La tabella unica del costo del lavoro
Il documento ministeriale formalizza l’intesa tra associazioni datoriali e sindacali a cui si era arrivati nel 2022 e che era stata firmata per la parte datoriale da Confindustria Cisambiente, Utilitalia, Confcooperative, Legacoop, Assoambiente con i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel. Con l’intesa di rinnovo del 2022 si era arrivati all’unificazione del contratto, superando la vecchia condizione che ne prevedeva ben due per i lavoratori dell’ambiente, con molte complicazioni per le aziende e per le gare di appalto.
Dalla sigla del contratto del 2022 è passato un anno e mezzo, in cui le parti firmatarie insieme al ministero del Lavoro e al sottosegretario Claudio Durigon, hanno definito la tabella unica sul costo medio orario per i lavoratori che era attesa da tempo dagli operatori del settore e che offre uno strumento tecnico molto importante per le imprese. Nella partecipazione alle gare di appalto, la tabella unica permette di superare la confusione generata dalla preesistente situazione dove era necessario ricorrere a continui e disagevoli raffronti di dati.
Il vero patto di fabbrica
Come spiega il direttore generale di Confindustria Cisambiente, Lucia Leonessi, «è il punto di arrivo di un lungo confronto tra le parti che ha coinvolto le altre realtà associative e che ci ha permesso di ottenere un contratto unico, frutto di uno sforzo notevole perché si è trattato di uniformare le esigenze di tutte le associazioni». Il traguardo della tabella unica, continua Leonessi, «è fondamentale nel contesto del mondo del lavoro italiano perché rappresenta il vero patto di fabbrica, l’unione di tutto un settore con un unico centro di costi: un risultato importante per un ambito, come quello dei servizi ambientali, dove la gara di appalto vive di dinamiche relative proprio ai costi di servizio».
Nelle gare ci sarà un solo contratto di riferimento
La contrattazione nel settore dei servizi ambientali, dove lavorano oltre 100mila persone, sposa l’idea di valorizzare i contratti che hanno maggiore rilevanza e rappresentatività, qualificando così i contratti stessi. E rendendo possibile lavorare al meglio in un contesto che è sempre più strategico con la transizione ecologica e che è in una fase di sviluppo. Paola Giuliani, direttore dell’area lavoro di Utilitalia, che rappresenta le aziende a controllo pubblico – che sono anche stazioni appaltanti -, spiega che «tutti i soggetti del settore partecipano alle gare e il contratto unico di settore è stato anche un nostro obiettivo molto importante, dovuto al fatto che siamo coinvolti in gare e appalti. Avere un unico contratto fa sì che le gare non passino tutte sul piano della concorrenza sul fattore uomo e sul costo del lavoro, ma anche su quello organizzativo. La tabella unica è sicuramente un’espressione dell’unificazione contrattuale perché non ci sarebbe la tabella unica se non ci fosse il contratto unico dietro. Il percorso di unificazione è stato molto complesso, perché ha fatto convergere in uno solo diversi contratti, ognuno dei quali aveva la sua storia. C’erano molte differenze da omogeneizzare, sia per la parte economica che per quella normativa. Dopo avere firmato il rinnovo del contratto nel 2022, in maggio arriverà anche la firma del contratto vero e proprio». Un ulteriore passo per il settore perché con il testo unico «tutti gli operatori economici del settore potranno riconoscersi in questo contratto che poi diventerà il contratto per antonomasia per chi parteciperà alle gare, visto che per la stazione appaltante dovrà essere indicato un contratto e il contratto sarà appunto questo. Tutto ciò rendere più omogenee le gare».