Da mesi i dipendenti di Amazon si oppongono alla politica di rientro in ufficio decisa dall’azienda, e sembra che ora il ceo Andy Jassy ne abbia abbastanza. Infatti, nel corso di una sessione di domande e risposte interna, Jassy ha detto ai dipendenti che è «passato il momento di non essere d’accordo» e di «impegnarsi a seguire la politica aziendale», che richiede ai dipendenti di essere in ufficio tre giorni alla settimana.
«Se non sei in grado di seguire la politica aziendale, pur essendo in disaccordo, probabilmente Amazon non è il posto giusto per te», ha detto Jassy, aggiungendo che non è giusto che alcuni dipendenti siano in ufficio tre giorni alla settimana mentre altri si rifiutano di farlo.
L’attuale obbligo di presenza in ufficio, annunciato a febbraio ed entrato in vigore a maggio, rappresenta un cambiamento rispetto alla precedente politica di Amazon, che consentiva ai dirigenti di determinare le modalità di lavoro dei propri team. Ma l’azienda ha dichiarato di rifiutare l’idea che la politica precedente sia la norma a tempo indeterminato, facendo riferimento a un post sul blog del 2021 in cui Jassy sottolineava come Amazon avrebbe «continuato a modificare» la sua organizzazione nel corso del tempo.
Nell’annunciare i cambiamenti organizzativi all’inizio di quest’anno, Jassy ha scritto in una nota al personale che Amazon ha preso la sua decisione dopo aver osservato ciò che ha funzionato durante la pandemia e dopo aver parlato con i dirigenti di altre aziende.
Ma molti lavoratori non sono però stati convinti. A maggio, centinaia di dipendenti di Amazon hanno protestato contro la nuova politica durante una manifestazione svoltasi all’ora di pranzo presso la sede centrale di Seattle. Un canale interno su Slack che sosteneva il lavoro da remoto aveva raggiunto i 33mila membri.