La stretta sui controlli, introdotta dal decreto legge 145/2024 per contrastare le truffe sugli ingressi dei lavoratori extraeuropei, ha fortemente ridotto il numero di richieste presentate dai datori di lavoro. Le istanze per il 2025, precaricate nel portale del ministero dell’Interno dal 1° al 30 novembre, sono state addirittura inferiori rispetto ai posti disponibili: 180.012 domande contro i 191.450 ingressi stabiliti per il prossimo anno.
La novità consiste nel fatto che il primo giorno dei vari click day per il 2025 (ne sono previsti quattro: il 5, il 7 e 12 febbraio e il 1° ottobre) a presentare le domande potrà essere solo chi le ha già precaricate. Chi, invece, non lo ha fatto potrà inviare la richiesta solamente dal giorno successivo a quello di apertura di ogni click day – ad esempio, dal 6 febbraio per i lavoratori subordinati non stagionali – e sino al 31 dicembre 2025. Queste istanze finiranno in coda e la loro probabilità di essere accolte sarà più bassa.
Il numero complessivo delle domande per il 2025 è destinato, perciò, a salire ma è difficile che raggiunga i record delle due tornate precedenti di click day: per i 136mila posti del 2023 erano state presentate 609mila domande, mentre per i 151mila ingressi del 2024 le richieste erano state oltre 702mila. Numeri che avevano suonato come campanello d’allarme di illeciti e pratiche scorrette.
Per evitare le truffe, il decreto 145 sull’immigrazione (convertito in legge la settimana scorsa) ha anticipato la fase di precaricamento delle istanze sulla piattaforma telematica del ministero dell’Interno, in modo da consentire un controllo preventivo sulla veridicità delle istanze e sulla congruità delle richieste, attuato grazie all’incrocio delle banche dati. Le domande successive ai click day saranno sottoposte agli stessi controlli.