Orari ridotti e anticipati, più pause, acqua e sali: il caldo cambia il lavoro in fabbrica

31 Luglio 2024

Chi lavora in una multinazionale sa più e meglio degli altri che persino i forni e i piani cottura si fanno quando le temperature naturali si avvicinano più ai 40 gradi che ai 30. Se ci sono le commesse, la produzione non si ferma.

Le misure

Sicuramente, però, le imprese intervengono sugli orari, rimodulandoli nelle ore più fresche e riducendoli, sulle pause, allungandole, sulle forniture di acqua e sali ai lavoratori e investendo sulla climatizzazione. Spesso ispirandosi anche al decalogo del Worklimate 2.0 (il progetto in collaborazione tra Cnr e Inail, si veda altro pezzo in pagina) e dialogando con i sindacati.

I turni anticipati alle 6 di Fincantieri

Le storie, come sempre, aiutano a capire. Come quella della Fincantieri dove c’è una particolare attenzione alle condizioni climatiche in cui lavorano le maestranze. In luglio e in agosto, nei cantieri vengono anticipati i turni alle 6 del mattino per evitare l’esposizione al calore di quelle mansioni che chiedono di lavorare all’esterno. Se la cantieristica è in piena attività, lo stesso vale per molti altri settori.

Ventilatori sulle singole postazioni in Electrolux

Così l’Electrolux, durante i mesi estivi, applica una procedura concordata con Fiom, Fim e Uilm, che prevede azioni per mitigare il rischio calore sulla base di tre fasce definite dall’Arpae. Per esempio, nel sito di Forlì (forni e piani cottura), dal 22 luglio al 16 agosto il turno della fascia 8-17 è stato ridotto e anticipato alla fascia 6-14.30 per consentire di lavorare nelle ore meno calde. Da anni nello stabilimento vanno avanti investimenti tecnologici e vengono adottati numerosi accorgimenti: alcuni esempi sono i 530 ventilatori nelle singole postazioni, nuovi impianti di raffrescamento per la mensa e le aree produttive, l’introduzione di estrattori d’aria per abbattere le temperature interne, la fornitura di sali minerali per i lavoratori, l’installazione di distributori di acqua fresca.

Orario ridotto in Argo Tractors

Giugno, luglio e agosto sono mesi molto rilevanti per tutto il settore agricolo, come sanno bene alla Argo Tractors da cui escono 22mila trattori all’anno (tra cui i famosi Landini, McCormick e Valpadana), tutti prodotti in Italia, in provincia di Reggio Emilia. Da anni, anche in virtù di quel dialogo molto aperto e costruttivo con le organizzazioni sindacali, la multinazionale ha ripensato l’orario e fatto investimenti per migliorare le condizioni di lavoro nei mesi più caldi. Se è vero che la produzione si ferma per una parte di agosto, lo è anche che in giugno e luglio il ritmo è sostenuto e che la manutenzione non si ferma mai. Da inizio luglio, ci spiegano dall’azienda, là dove non si lavora su tre turni, c’è un orario estivo anticipato e ridotto: sulla linea del montaggio si lavora dalle 7 alle 13, invece che dalle 8 alle 16.30. Orario rivisto, ma non solo, anche molti investimenti che hanno portato, via via nel tempo, raffrescatori e ventoloni industriali che hanno migliorato le condizioni climatiche per gli operai.