Al via il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro tra Ance Confindustria, le Coop e le Associazioni artigiani per la parte datoriale e FenealUil, Filca e Fillea per quella sindacale. Il nuovo contratto riguarderà oltre un milione di lavoratori dipendenti in un settore che vale circa l’8% del Pil. I segretari generali di FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Vito Panzarella, Enzo Pelle e Alessandro Genovesi hanno spiegato che bisogna «avere coraggio e gestire questa fase complessa di consolidamento e sviluppo del settore, guardando agli interessi generali del Paese. Il nostro è un sistema di relazioni industriali che ha vissuto momenti difficili ma che ha scelto negli ultimi tempi la via della qualificazione professionale ed industriale».
La richiesta di aumento
Nella piattaforma di rinnovo per il periodo 2024-2027 i sindacati chiedono un aumento retributivo di 275 euro a parametro 100 (operaio comune).
L’orario di lavoro e il cambiamento climatico
Formazione, sicurezza, valorizzazione dei RSLT, inclusione e riconoscimento delle figure tecniche e impiegatizie, maggiori controlli sugli orari di lavoro di fatto, sono tra questi i temi che saranno al centro del confronto. L’orario sarà uno dei capitoli che verranno approfonditi nel negoziato: «Nella nuova piattaforma – spiegano i sindacalisti – abbiamo inserito, anche per effetto dei mutamenti climatici, una ipotesi di riorganizzazione degli stessi orari e modelli, pronti a discutere senza pregiudiziali come implementare in modo nuovo modelli di impresa al passo con la sfida ambientale e tecnologica». I cambiamenti climatici e l’aumentare generalizzato delle temperature impongono una riflessione strutturale sulle metodologie e sui dispositivi di sicurezza. «Per questa ragione è imprescindibile prevedere una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro, demandando la disciplina alla contrattazione di secondo livello», spiegano i sindacati.
La sicurezza
Sulla sicurezza i sindacati spiegano che «l’obiettivo del DL 146/21, che ha modificato il Testo Unico sulla Sicurezza, è quello di fornire una risposta concreta al proliferare di casi di irregolarità nel mantenimento degli standard di sicurezza previsti dalla norma. Il decreto obbliga all’individuazione di un preposto per cantiere. Il contratto, di conseguenza, deve prevedere forme di protezione che permettano a questa figura di potere operare con certezza. Per questo motivo si richiede, a fronte delle responsabilità a cui va incontro il lavoratore nominato: una indennità percentuale sulla retribuzione; la copertura assicurativa nei casi di contenzioso; che l’individuazione dell’incaricato avvenga obbligatoriamente tra i livelli più alti assegnati a quel particolare sito in lavorazione, comprese le sedi aziendali o le unità locali».