Più produttività, più motivazione e meno stress. E’ questo l’insieme degli effetti che sono in grado di produrre le iniziative aziendali di sostegno alla gestione dei figli. Se guardiamo alle grandi società diventa quasi difficile trovare casi in cui non sia prevista nemmeno una misura di sostegno, dalla flessibilità, ai permessi, fino ai contributi per le rette scolastiche. Nelle realtà più piccole il cammino è più lento, ma è iniziato. E questo perché quasi 7 professionsiti su 10 dicono che le misure di sostegno favoriscono la motivazione e la produttività e nel contempo riducono lo stress.
Jointly ha realizzato una ricerca, con la supervisione tecnico-scientifica di BDO Advisory Services, sul programma Professione Genitori, che in 7 anni ha coinvolto oltre 40mila tra genitori e figli. «I dati ci riportano un tasso di engagement ai minimi storici nel mercato del lavoro – osserva Francesca Rizzi, ceo di Jointly – e, parallelamente, un incremento di stress e malessere, che hanno portato anche in Italia a un aumento delle dimissioni e del turnover. Per le aziende la vera sfida è quindi saper combinare il benessere organizzativo e quello personale, e un programma di corporate wellbeing pensato per i genitori è l’esempio di come questa strategia sia possibile e di come sia importante misurarne l’impatto per renderla sostenibile».
La ricerca
Dalla ricerca di Jointly emerge come per più di due terzi dei genitori, coinvolti nei diversi programmi, sia aumentato l’engagement e in particolare la probabilità di parlare bene della propria azienda (85%) nonchè la fiducia nell’organizzazione (75%).
Grazie alla possibilità di usufruire di un supporto specifico, più di sette lavoratori su dieci tra quanti sono anche genitori, hanno inoltre ridotto ansie e preoccupazioni legate alla crescita dei figli (88%), migliorando la propria work life integration e acquisendo le giuste competenze per gestire al meglio gli impegni familiari e lavorativi (88%).
Maggior senso di appartenenza e minore stress hanno contribuito quindi ad aumentare la produttività dei genitori al lavoro (75%), risparmiando fino a cinque giorni lavorativi per la ricerca di informazioni e suggerimenti.