È sempre più allarme manodopera per le 54mila pasticcerie e imprese dolciarie, di cui 39mila sono artigiane, impegnate in questi giorni nella produzione di uova, colombe e specialità pasquali. Secondo una rilevazione di Confartigianato, nel settore dolciario aumenta la richiesta di personale ma crescono anche le difficoltà a reperirlo. Lo scorso anno, su 24.510 persone da assumere per le attività di pasticcieri, panettieri e pastai artigiani (in aumento del 7,5% rispetto all’anno precedente), ben 13.970 sono risultate di difficile reperimento, pari al 57% del totale dei lavoratori necessari alle aziende. La quota di manodopera introvabile nel settore della pasticceria e panetteria è aumentata del 13,9% in un anno.
La fotografia regionale
A livello regionale, i maggiori problemi a reclutare manodopera per le mansioni specializzate in pasticceria, panetteria e produzione di pasta fresca artigiane si riscontra in Lombardia dove non è reperibile il 66,2% delle 4.110 assunzioni previste. Seguono la Sicilia, con 1.870 potenziali assunzioni di cui il 62% difficili da reperire, le Marche dove le pasticcerie non trovano il 62% dei 1.000 lavoratori necessari, il Veneto dove manca il 61,8% dei 1.440 lavoratori richiesti.E ancora, la Toscana (irreperibile il 61,1% dei 1.130 lavoratori richiesti dalle imprese) e l’Emilia Romagna con 2.690 potenziali assunzioni di cui il 61% difficili da coprire.
In aumento consumi e richiesta di personale
L’aumento di richiesta di personale da parte delle imprese dolciarie, segnala Confartigianato, è legato all’incremento dei consumi. Pasqua, in particolare, segna il trionfo delle specialità artigiane tipiche delle tradizioni regionali italiane. Sulle tavole della ricorrenza pasquale non vi sono soltanto uova e colombe: sono almeno 150 le prelibatezze che nascono da ricette antiche dei territori del nostro Paese, riproposte durante la Settimana Santa dagli artigiani del cibo, che continuano ad essere preferite dai consumatori per la genuinità, la freschezza, la tipicità introvabile nei prodotti fatti “in serie”.