Rsa, ai 70mila addetti dell’ospedalità privata aumenti tra 118 e 301 euro

3 Ottobre 2023

Con l’accordo ponte firmato da Aiop (l’Associazione italiana ospedalità privata) e dai sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl), i 70mila lavoratori dipendenti delle Rsa e delle altre strutture residenziali e socio-assistenziali in ottobre avranno aumenti mensili tabellari tra i 118 e i 301 euro, a seconda del livello di inquadramento e della professione che svolgono. L’accordo è stato siglato in attesa di aprire il tavolo per il rinnovo del contratto unico di settore con le organizzazioni di settore maggiormente rappresentative. In Aiop c’è soddisfazione per l’intesa raggiunta che «apre una nuova fase», dicono dall’associazione.

L’accordo ponte è imperniato quasi esclusivamente sul miglioramento degli aspetti economici, tant’è che oltre all’aumento si prevede un’indennità del servizio notturno, una maggiorazione del 15% della quota oraria notturna non legata più al minimo di notti effettuate, un nuovo superminimo non inferiore a 40 euro mensili per i lavoratori assunti prima del 2012 che diventa non assorbibile, un premio di anzianità pari a 40 euro mensili per 13 mensilità per chi ha maturato già dieci anni di anzianità nella stessa azienda o gruppo.

Alla contrattazione aziendale è stato inoltre demandato un nuovo premio di produttività annuale, sono stati fissati in 15 minuti i tempi di vestizione, mentre è stata migliorata la casistica per il ricorso ai contratti a tempo determinato di ricorso ai tempi determinati.

Secondo quanto spiega Aiop l’accordo ponte prevede da gennaio l’apertura di un tavolo finalizzato alla sottoscrizione di un contratto Unico di settore, obiettivo condiviso e condizione essenziale per poter porre al Governo il tema della sistematica copertura dei contratti collettivi nazionali di lavoro della componente privata del ssn. «Ancora una volta, infatti, si è dovuto gestire un rinnovo senza poter contare su garanzie di copertura da parte delle Regioni», spiega Aiop. Il contratto introduce «significativi aumenti delle retribuzioni tabellari, superiori al 10%, spiega l’associazione «per adeguarlo al mercato del lavoro e rispondere alle aspettative dei lavoratori, con uno sforzo integralmente a carico delle aziende già provate dai forti aumenti di tutti i costi di produzione».

Per i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti «l’accordo restituisce un giusto trattamento economico a lavoratori che lottano da più di 11 anni: adesso il nostro impegno è lavorare affinché la trattativa sul contratto unico porti ulteriori risultati per tutti i lavoratori del settore, economici e sui diritti».