Il piano industriale di Miscusi, catena di ristorazione fast casual specializzata, prevede l’apertura di altri 6 locali e l’assunzione di altri 150 addetti nell’arco dei prossimi dodici mesi. MIscusi segue un modello di ristorazione simile a quello dei fast food ma basato sulla più classica delle pietanze italiane: il piatto di pasta. Si ordina con app e i totem nel locale e al banco si ritirano i piatti. Per i nuovi assunti sono previsti corsi di formazione continua in store e possibilità di crescita interna. È stata sviluppata una piattaforma ricca di contenuti e di stimoli costanti come i contest di formazione a premi piuttosto che corsi e attività per la crescita personale e professionale. Nello scorso semestre sono stati nominati 15 nuovi manager cresciuti all’interno dell’azienda.
La formula dei locali
In questi locali non si paga il servizio ma solo il coperto, l’acqua microfiltrata è gratis e oltre alle portate nel menu si può creare liberamente il piatto di pasta preferito. «Puntiamo su qualità accessibile e velocità, con i ragazzi dello staff tutti in cucina a preparare le materie prime della tradizione mediterranea fornite da produttori italiani attendi alla biodiversità – spiega Alberto Cartasegna, ad e fondatore di Miscusi, che per quanto riguarda le risorse umane aggiunge -. Lo figura dello store manager da Miscusi è chiave. Un Miscusi arriva ad avere 40 risorse da gestire e fattura fino a 2 milioni di euro. Ha un conto economico a tutti gli effetti, fatto di linee di costo, e di leve operative che i manager possono monitorare e tirare per creare valore. Cerchiamo di rendere questo lavoro, in un settore storicamente compromesso, fonte di orgoglio e passione oltre che di reddito: uno store manager guadagna fino a 33 mila euro all’anno oltre a 7mila euro di bonus e le stock options». Attualmente la società ha 14 ristoranti tutti a gestione diretta in cui lavorano circa 400 dipendenti mentre il budget per quest’anno è di 15 milioni con un +20% sul 2022.
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